Le medicazioni si distinguono in due macrocategorie: le medicazioni primarie sono quelle che hanno un contatto diretto con la ferita e, quindi, richiedono un metodo di fissaggio per rimanere in sito. Può succedere che queste medicazioni primarie richiedano l’uso di una medicazione secondaria in combinazione sia per il fissaggio sia per le funzioni di mantenimento dell’ambiente umido ottimale nel letto di lesione e nella zona perilesionale, al fine di permettere una frequenza adeguata degli intervalli di cambio.
Le medicazioni possono variare ampiamente nel tipo e nei materiali con cui sono fabbricate. Nell’articolo precedente abbiamo fatto riferimento a una lista di 19 considerazioni a cui dovremmo prestare attenzione quando selezioniamo il tipo di “copertura” della ferita: la varietà di materiali, le formulazioni e le caratteristiche tecniche rappresentano una grande sfida per i professionisti quando si tratta di scegliere il prodotto giusto.
Nell’ultimo documento di consenso sulla gestione dell’essudato, il WUWHS fornisce una panoramica sugli usi delle diverse medicazioni e le sottocategorizza a seconda che si comportino come medicazioni primarie o secondarie:
Usi di diversi materiali di medicazione in base al livello di essudato (WUWHS, 2007; Wounds UK, 2013; Wiegand et al, 2015) | |||||
Tipo di materiale della medicazione | Essudato | Commenti | |||
Assente: ferita secca | Basso | Moderato | Alto | ||
Come medicazione primaria | |||||
Film semi-permeabili | •Nessuna assorbenza intrinseca •L’aderenza può danneggiare il nuovo tessuto o causare lacerazioni della pelle | ||||
Medicazioni di contatto | •Devono permettere il trasferimento dell’essudato verso la medicazione secondaria •Servono per proteggere il tessuto di granulazione durante la guarigione | ||||
Idrogel | •Può aiutare a promuovere il debridement autolitico •Può essere progettato per assorbire (alcuni idrogeli sono composti da alginato di calcio) o per inumidire il letto di lesione | ||||
Schiume | •Alcune medicazioni possono essere utilizzate anche in prevenzione •Morbide ed elastiche | ||||
Idrocolloidi | •Gelificanti e trasparenti | ||||
Alginati | •Gelificanti •Alcuni hanno azione emostatica | ||||
Fibre in CMC | •Gelificanti •Più resistenti degli alginati | ||||
Polimeri Superassorbenti | •Alcuni sono gelificanti | ||||
Come medicazione secondaria | |||||
Cotone, poliestere o fibre o tessuti di viscosa | •Medicazioni tradizionali | ||||
Schiume | •Ampia offerta sul mercato •Offrono protezione | ||||
Polimeri Superassorbenti | •Abbstanza numerosi: alcuni gelificano •Offrono protezione |
I filler e le loro indicazioni
Nella prima parte di questa serie di post abbiamo parlato degli spazi morti e dell’importanza di eseguirne una corretta gestione.
Spesso troviamo ferite che richiedono un corretto riempimento dello spazio. Per fare questo dobbiamo usare un materiale che sia adeguato al livello di essudato e che assicuri il contatto con il letto della ferita per evitare la comparsa di spazi morti. Come suggerisce il nome, queste medicazioni sono destinate alla cura di ferite profonde o sottominate, le quali hanno bisogno di una gestione extra dell’essudato per evitare la comparsa di zone di non contatto (spazi morti) e le loro temute conseguenze.


Questi materiali di riempimento sono di diverse tipologie: a nastro, a piatto, a granuli, sotto forma di gel, il che garantisce che il professionista possa scegliere la medicazione corretta in base alle caratteristiche della lesione, garantendo la conformabilità della medicazione al sito di ferita e la gestione ottimale dell’essudato. Come abbiamo visto nella tabella qui sopra, ci sono molteplici composizioni di medicazioni riempitive. Per riassumere, i più usati sono:
- Medicazioni in fibra gelificante composte da carbossimetilcellulosa sodica pura (100% CMC Na) con potere assorbente e idratante: gelificano a contatto con l’essudato. Nota importante: quando assorbono, devono garantire il minimo restringimento spaziale, al fine di non lasciare spazi morti!
- Alginati: derivati di alghe marine con una base di fibra di alginato di calcio. Hanno un grande potere di assorbimento dell’essudato e proprietà emostatiche perché gli ioni di calcio inducono la formazione di protrombina. Inoltre, gelificano a contatto con l’essudato.
- Idrogeli: Si presentano sotto forma di gel, maglia o piastra, sono costituiti da agenti umettanti (polimeri idrofili) e sono composti tra il 60% e il 95% di acqua, polisaccaridi, pectina, amido, idrocolloidi, cloruro di sodio e, nei casi tecnologicamente più avanzati, hanno al loro interno l’alginato. Non sono raccomandati nelle ferite essudanti.
Molti di questi prodotti sono presenti anche in versione antimicrobica, associando un elemento biocida, che aiuta il professionista a controllare meglio la carica batterica della lesione, quando diviene necessario.
L’uso di medicazioni filler rappresenta una difficoltà nella cura delle lesioni e spesso rappresenta una complessità significativa per i professionisti che non sono formati nella gestione di tali prodotti.
È importante che il professionista abbia conoscenze su come i filler si comportano, in base alla loro composizione, se si adattano al sito di lesione, come applicarli nella ferita e/o come rimuoverli correttamente evitando di lasciare residui sul fondo di lesione.
Non bisogna dimenticare l’importanza di eseguire una tecnica corretta nella manipolazione di questo tipo di prodotti evitando la contaminazione degli stessi. Inoltre, quando si utilizza questo tipo di medicazioni di riempimento dobbiamo tenere conto di una serie di considerazioni; la più importante è evitare il “riempimento eccessivo” della cavità che potrebbe causare una eccessiva pressione sulla superficie dalla lesione.

2 commenti su “Filler: cosa sono e come utilizzarli?”
Bell’approfondimento! Grazieee
grazie mille….